In Italia esistono diversi scenari che vanno tenuti sotto controllo e che producono rifiuti pericolosi che devono essere trattati in modo perfetto per la tua sicurezza e per quella di tutto lâecosistema urbano e naturale.
IT Risorse ÃĻ da anni al fianco dei propri partner per una gestione ecologica e green di rifiuti di qualsiasi tipo oltre che dellâambiente e della sua salvaguardia ed ÃĻ per questo che lâargomento di cui vogliamo parlarti oggi ci sta particolarmente a cuore. Vediamo allora di fare il punto della situazione e di entrare maggiormente in profondità sullâargomento.
Quanti sono gli stabilimenti in Italia che producono rifiuti pericolosi?
Sul suolo italiani esistono 981 siti che trattano sostanze pericolose per lâuomo e per lâambiente e che se non trasportate e stoccate in sicurezza possono portare gravi danni a tutti noi. Questi impianti si dicono a rischio di incidente rilevante poichÃĐ se qualcosa non dovesse andare nel giusto verso potrebbero esserci importanti ripercussioni.
Sebbene tanti pensiono come sostanze pericolose solo alcuni tipi di materiali e prodotti ciÃē non ÃĻ vero, per esempio, anche sostanze comuni come ammoniaca e benzina devono essere trasportate con grande attenzione da personale qualificato e competente.
I dati che riportiamo sono emersi dalla ricerca portata avanti dallâIstituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale detto Ispra che il ministro Cingolani ha deciso di rendere pubblico cosÃŽ come le misure adottate per la messa in sicurezza.
Lo scenario nazionale sui rifiuti pericolosi: scendiamo nei dettagli
Questi impianti Seveso sono posizionati lungo tutto lo stivale in modo alquanto difforme, cerchiamo di capire con esattezza i dati e di leggere insieme quelli delle regioni sul podio. La regione Lombardia ÃĻ quella con piÃđ impianti che producono rifiuti pericolosi con ben 257 stabilimenti in totale, a seguire il Veneto con 89 impianti che producono questo tipo di rifiuti e infine lâEmilia Romagna: in questa regione ÃĻ possibile trovare 84 stabilimenti in totale che producono rifiuti speciali e pericolosi.
A seguire troviamo il resto dâItalia con Piemonte e Campania in testa con rispettivamente 78 e 75 impianti che producono rifiuti altamente inquinanti.
Il problema del Greenwashing
Uno dei problemi principali che devono essere affrontati ÃĻ quello riguardante il greenwashing ovvero quellâapparato propagandistico e pubblicitario messo in atto dalle aziende produttrici di rifiuti pericolosi e altamente inquinanti. Adottando un comportamento scorretto queste aziende invece di preoccuparsi, seriamente, del problema dello smaltimento e della minimizzazione dellâimpatto ambientale nei processi di creazione merci cercano di rivalutare la propria immagine legandosi fittiziamente a politiche ambientali e ai temi ecologici.
I cittadini e le stesse aziende che fanno dellâimpatto ambientale un punto cardine dovrebbero vigilare seriamente su quali sono i migliori percorsi da seguire per eliminare rifiuti pericolosi e su come produrne in minor quantità minimizzando alcune procedure laddove possibile.
Il problema etico dello smaltimento rifiuti CSS in Italia
Principalmente a Gubbio, ma anche in altre parti dâItalia tante aziende edili stanno portando avanti un tentativo di greenwashing e di svolta ecologica parlando della possibilità di utilizzare il Combustibile Solido Secondario (CSS).
Bruciando i rifiuti si promette di eliminare il problema dello smaltimento senza tener conto di quello che ÃĻ lâimpatto ambientale, minimizzandolo e nascondendolo dietro altri nominativi. In questo caso i materiali che verranno bruciati possono essere vernici, pneumatici, plastiche, tessuti e molto altro.
La normativa europea perÃē sconsiglia altamente questa pratica e con due direttive: la 850 e la 851 stabiliscono che lâincenerimento dei rifiuti ÃĻ una pratica recessiva, pericolosa e non virtuosa. In Italia ciÃē ÃĻ stato recepito a settembre 2020 attraverso i decreti 116 e 121.
Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi sul territorio italiano: uno sguardo dâinsieme
CosÃŽ come stabilito dai decreti del 2020 e come spiegano le direttive europee solo uno smaltimento corretto e ben organizzato dei rifiuti pericolosi puÃē essere davvero considerato virtuoso e questo vuol dire che chi produce o si occupa dello smaltimento di questi prodotti deve avere a cuore lâambiente.
Posizionarsi nettamente a favore dellâecosistema urbano, marino e naturale ma anche dalla parte dei cittadini italiani che hanno sul territorio quasi mille aziende produttrici di rifiuti considerati potenzialmente a grande impatto ambientale diventa quindi fondamentale.