Trasporto dei rifiuti all’esterno dei confini europei: proteggere l’ambiente e la salute pubblica ÃĻ la parola dâordine dellâUE
Il trasporto dei rifiuti ÃĻ sempre un argomento delicato del quale trattare sia allâinterno dei confini nazionali che al di fuori dellâEuropa ed ÃĻ per questo che oggi vogliamo dedicarvi un piccolo approfondimento. Siamo molto sensibili a questi temi e vorremmo che anche tu avessi un quadro quanto piÃđ possibile chiaro e preciso della situazione.
Partiamo dai dati: nel 2020 i Paesi europei hanno trasportato e spedito oltre 33 milioni di tonnellate di rifiuti verso paesi extra confine, un incremento sempre piÃđ importante ed esponenziale di rifiuti a volte anche pericolosi che vengono smaltiti al di fuori dei nostri confini ed ÃĻ cosÃŽ che la Commissione Europea dopo aver avviato unâindagine approfondita ha presentato delle norme per allineare lâUE al tema del green, della circolarità e di un maggior rispetto verso lâambiente urbano e inurbano.
Il 2022 sarà un anno critico e importante per quanto riguarda questo argomento specifico e per la mesa in atto delle norme Europee contenute nel Waste Shipment Regulation.
Trasporto dei rifiuti allâesterno dei confini UE: un passo avanti ma non ancora abbastanza
Sono state varate e in attesa di approvazione una serie di norme e regole che sono improntate a una maggiore consapevolezza ambientale, a un controllo maggiore e allo sfruttamento avanzato delle tecnologie per permettere uno smaltimento dei rifiuti a basso impatto ambientale.
Sebbene sia un passo avanti pe European environmental bureau quello che viene fatto non ÃĻ ancora abbastanza, ma cosa ÃĻ questa associazione? Ã lâinsieme delle maggiori ONG, aziende e associazioni ambientaliste europee. Secondo quanto sostenuto attraverso diversi comunicati le regole e le norme non sono abbastanza rigide per assicurare allâUnione Europea e ai suoi cittadini che le sostanze pericolose siano smaltite in modo consono e non combatte efficacemente il traffico illegale.
Lo smaltimento dei rifiuti fuori dai confini europei e il traffico illegale
A nostro avviso il problema e serio e quanto denunciato dallâEEB ÃĻ vero: secondo le stime il traffico illegale di rifiuti al di fuori dei nostri confini vale quasi 10 miliardi di euro allâanno! Una cifra davvero considerevole che mette a rischio la salute del pianeta, la salute delle persone e la sopravvivenza stessa della nostra specie.
Il volume di rifiuti esportati ÃĻ per il 50% diretto verso nazioni che non fanno parte dellâUnione Europea e la maggior parte di questi sono rifiuti a rischio diretti verso nazioni povere o in fase di sviluppo che non sono dotati di impianti che potremmo considerare idonei allo smaltimento di questi rifiuti. Se gli interessi economici rimangono il primo e unico fattore primario e smaltire i rifiuti in luoghi extra UE rimarrà il modo migliore per risparmiare nelle operazioni di gestione e di smaltimento ci sarà sempre un problema al quale fare riferimento.
Basandoci sui dati sappiamo che tra i materiali piÃđ esportati abbiamo:
- Acciaio e ferro per 17,5 milioni di tonnellate.
- Carta e cartone con 6,1 milioni di tonnellate.
- Plastica per oltre 2,4 milioni di tonnellate.
Molti di questi materiali sono destinati agli inceneritori, spesso non conformi e destinati a modi di smaltimento inadatti e spesso sono anche portati e condotti in modo illegale.
Quali sono i Paesi extra UE nei quali esportiamo rifiuti?
Siccome questo altrove dove trasportiamo rifiuti, anche pericolosi e a rischio, ÃĻ un luogo e un Paese che si trova sulla mappa dovremmo imparare a conoscerli in modo approfondito ed ÃĻ per questo che vorremmo parlartene ancora un poâ.
La prima nazione per numero di tonnellate che riceve i rifiuti europei ÃĻ la Turchia con 13,7 milioni di tonnellate importati entro i propri confini, segue lâIndia con quasi 3 milioni di tonnellate.
Ad aggiungersi alla lista vanno anche Regno Unito e Svizzera con quasi 2 milioni di tonnellate di rifiuti importati. Infine, a chiudere la lista dei Paesi extra europei dove si inviano maggiormente i rifiuti di chi fa parte dellâUnione sono Pakistan e Indonesia con 1,4 milioni di tonnellate allâanno di rifiuti importati.
Quali sono le soluzioni?
Soluzioni facili non esistono, questo ÃĻ un problema davvero complesso al quale solamente âbarandoâ si possono trovare soluzioni facili, eppure esistono alcuni punti fermi sui quali bisognerebbe maggiormente puntare: per prima cosa la politica dovrebbe cercare di rendere meno conveniente esportare i rifiuti al di fuori dei confini internazionali, puntare su di incentivi che permettano alle aziende di smaltire in modo conveniente e adottare soluzioni di controllo e contrasto ben piÃđ rigide.
Infine, come diciamo sempre, tutti dovremmo essere piÃđ consapevoli delle nostre azioni e del fatto che come una reazione a catena ciÃē che succede lontano dai nostri âocchiâ arriva comunque a toccarci in modo molto profondo e questi anni di globalizzazione e pandemia dovrebbero avercelo fatto capire in modo incontrovertibile.