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Trasporto rifiuti in ADR: cosa significa e quali sono le disposizioni

Il trasporto di rifiuti ÃĻ un’attività complessa e pericolosa se non viene effettuata nel rispetto delle normative vigenti. La classificazione dei rifiuti ÃĻ un aspetto cruciale per il trasporto sicuro e, a tal proposito, la normativa ADR (Accord international relatif au transport des marchandises Dangereuses par Route) stabilisce i criteri per la classificazione dei rifiuti pericolosi. Per i rifiuti non pericolosi invece, sono previste delle esenzioni.

In altre parole, si tratta di un accordo internazionale che regola il trasporto delle merci pericolose su strada. Questo accordo ÃĻ stato siglato nel 1957 da diversi Paesi europei e, attualmente, ÃĻ ratificato da oltre 50 Stati in tutto il mondo.

L’ADR ÃĻ entrato in vigore in Italia il 1 ° gennaio 1990, adeguando la normativa nazionale alle prescrizioni del regolamento comunitario ed ÃĻ stato recepito nel D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 ovvero, dal Nuovo Codice della Strada.

Qual ÃĻ lo scopo del trasporto dei rifiuti ADR?

La sicurezza ÃĻ la preoccupazione principale del trasporto di rifiuti in ADR. Inoltre, proteggendo l’ambiente e la salute pubblica in caso di incidente stradale, la normativa ADR mira anche a tutelare i lavoratori e la popolazione che vive nelle vicinanze del percorso di trasporto. Il trasporto di rifiuti in ADR ÃĻ un processo complesso che richiede un’attenta pianificazione e preparazione al fine di garantire un viaggio sicuro per tutte le parti coinvolte. CiÃē significa che l’azienda di trasporto rifiuti deve essere in grado di gestire tutti i permessi necessari e garantire che gli autisti siano adeguatamente formati ed equipaggiati.

Quali sono i requisiti del trasporto di rifiuti ADR?

La normativa ADR prevede che i trasportatori di rifiuti siano innanzitutto in possesso di un’autorizzazione al trasporto. L’autorizzazione deve essere rilasciata in conformità alle disposizioni del regolamento ADR dalle autorità competenti dello Stato in cui i rifiuti sono stati generati. I trasportatori di rifiuti sono tenuti a notificarlo alle autorità competenti dello Stato in cui avverrà lo smaltimento finale o il riciclaggio dei rifiuti, in modo che le autorità possano rilasciare un’autorizzazione separata.

Il regolamento ADR prevede inoltre che i trasportatori di rifiuti forniscano informazioni che consentano alle autorità competenti di valutare i rischi associati ad una particolare spedizione, tra cui il tipo e la quantità di rifiuti, il veicolo di trasporto e il percorso proposto. I trasportatori di rifiuti sono inoltre tenuti ad informare il proprietario dei rifiuti sulle modalità di trasporto e sugli orari previsti di partenza e arrivo. Questa disposizione mira a facilitare il monitoraggio delle spedizioni e ad aiutare le autorità competenti per i rifiuti ad intervenire in caso di eventi imprevisti.

Quali rifiuti sono considerati pericolosi ai sensi della normativa ADR?

La normativa ADR mira a proteggere l’ambiente e la salute pubblica classificando i rifiuti in base alle loro proprietà intrinseche. I criteri di classificazione si basano principalmente sulla pericolosità del rifiuto, sulla sua reattività e sulla sua capacità di causare inquinamento. Il regolamento ADR raggruppa i rifiuti secondo i seguenti criteri:

  • La natura chimica del rifiuto;
  • Le proprietà pericolose del rifiuto;
  • L’origine e la gestione dei rifiuti.

I rifiuti classificati come “molto pericolosi” devono essere trasportati in contenitori che soddisfano requisiti specifici. I rifiuti classificati “pericolosi” devono essere trasportati in contenitori che soddisfano requisiti specifici o alla rinfusa se i requisiti specifici non sono soddisfatti. I rifiuti “non pericolosi” invece, possono essere trasportati alla rinfusa.

Quando un rifiuto ÃĻ considerato non pericoloso secondo le norme ADR?

I rifiuti sono considerati “non pericolosi” quando non presentano alcun rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Per determinare se uno specifico rifiuto ÃĻ non pericoloso, ÃĻ necessario considerare il processo di produzione del rifiuto e se il rifiuto ÃĻ adatto alla discarica o allo smaltimento tramite incenerimento. I rifiuti generati durante la produzione di beni destinati all’uso finale sono adatti alla discarica.

D’altro canto, i rifiuti generati durante la produzione di beni destinati alla vendita non sono adatti alla discarica. Esempi di rifiuti adatti all’incenerimento sono quelli utilizzati nell’industria che non sono destinati alla vendita e che possono essere riciclati o riutilizzati. Questi rifiuti comprendono le ceneri e i residui della combustione di combustibili, come carbone, petrolio, gas naturale e biomassa. Esempi di rifiuti che non sono adatti all’incenerimento e che quindi devono essere trasportati sono quelli utilizzati nei settori agricolo e alimentare, come il letame e la pula dei cereali. I rifiuti che non sono adatti alla discarica o all’incenerimento e che non presentano rischi per l’ambiente e la salute pubblica possono essere smaltiti con altri metodi, a condizione che le autorità ne siano informate.

Conclusione

Il trasporto dei rifiuti ÃĻ un’attività eterogenea e rischiosa se praticata senza le giuste accortezze di legge. La classificazione dei rifiuti ÃĻ pertanto, un aspetto cruciale per un trasporto sicuro e, a questo proposito, i regolamenti ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose) stabiliscono i criteri per la classificazione dei rifiuti pericolosi. Il regolamento ADR mira a proteggere l’ambiente e la salute pubblica classificando i rifiuti in base alle loro proprietà intrinseche. I criteri di classificazione si basano principalmente sulla pericolosità del rifiuto, sulla sua reattività e sulla sua capacità di causare inquinamento.

Se hai bisogno di effettuare un trasporto di rifiuti e vuoi essere certo di rispettare la normativa vigente e i regolamenti nazionali e internazionali, contattaci oggi stesso, saremo lieti di poterti aiutare a smaltire i tuoi rifiuti in sicurezza.

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Trasporto merci puÃē diventare piÃđ green e sostenibile?

Il settore logistico e del trasporto merci ÃĻ in Italia una realtà davvero importante, quello che bisogna chiedersi perÃē ÃĻ se il trasporto merci puÃē davvero diventare piÃđ green ed ecosostenibile.

Noi di IT Risorse crediamo che sia davvero possibile lavorando su:

  • Riduzione delle emissioni.
  • Veicoli a zero emissionii.
  • Carico e scarico piÃđ efficienti.
  • Condivisione delle risorse e dei trasporti da parte delle aziende.

Questi e non solo dovrebbero essere alcuni dei temi posti al centro della discussione se si vuole non solo rinnovare il sistema dei trasporti italiani ma anche di favorire una transizione ecologica ben pianificata.

Vediamo allora quali sono i punti messi in discussione dal Pnrr e come l’Italia intende portare avanti questa transizione ecologica davvero indispensabile.

Digitalizzazione di porti e interporti

La tecnologia ÃĻ un valido aiuto in ogni campo ed ÃĻ per questo che non solo a Livorno, dove la digitalizzazione ÃĻ già in atto, ma in tutti i porti e gli interporti del nostro paese bisogna adoperarsi per avere la possibilità di una gestione completamente digitale che miri a ottimizzare le risorse e a efficientare la movimentazione delle merci.

Solo in questo modo si potranno avere risultati tangibili e ben ponderati su come migliorare il trasporto merci nel suo complesso. Per questo la digitalizzazione in atto nella PA e in ogni settore deve essere implementata con forza anche nella digitalizzazione di ogni luogo di accesso e partenza merci a livello nazionale e internazionale.

L’addio ai motori endotermici

Secondo quanto stabilito a livello europeo entro la data del 2035 verranno messi fuori produzione tutti i motori endotermici. Secondo i dati internazionali questa sembra essere l’unica proposta ragionevole e fattibile:

  • I veicoli commerciali pesanti emettono il 26% delle emissioni totali.
  • I veicoli commerciali leggeri emettono il 12% delle emissioni totali.

Se a questo viene aggiunto il dato degli acquisti presso ecommerce che hanno subito una crescita esponenziale diventa evidente il bisogno di un trasporto che faccia a meno dei motori endotermici e si basi sull’elettrico e sulle zero emissioni.

Intermodalità tra mezzi di trasporto al servizio dell’ambiente

Per un trasporto merci che possa dirsi davvero sostenibile l’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto come camion, treni, aerei e navi deve essere rafforzata e agevolata al fine di mantenere sempre un servizio efficiente e che possa corrispondere, anche alle esigenze dell’ambiente con minori sprechi e consumi.

Con il potenziamento della rete di trasporto intermodale si potrà portare avanti una selezione accurata dei mezzi di trasporto piÃđ idonei per ogni singola spedizione. Il programma previsto dal Governo mira a costruire una forte relazione ferro-gomma cosÃŽ da potenziare i trasporti terresti su rotaia o strada.

Con collegamenti ottimizzati e digitalizzati si potrà rendere l’intero sistema piÃđ efficiente e in grado di intervenire tempestivamente.  Il Pnrr ha come obiettivo quello di potenziare la collaborazione fra industrie e gestori di hub intermodali con il preciso scopo di triplicare i volumi delle merci spedite via treno.

Proprio sull’infrastruttura ferroviaria si punta in Italia per avere un trasporto piÃđ efficiente e green tanto che dei 25 miliardi di euro previsti dal nuovo piano di sviluppo quasi 24 sono stati distribuiti per potenziare il trasporto su rotaie. Questo anche per adeguare il piano italiano al Sustainable and Smart Mobility Strategy pensata dall’Europa per ridurre del 90% le emissioni di Co2 dovute ai trasporti entro il 2050.

Il trasporto merci ecosostenibile

Il trasporto merci puÃē divenire davvero sostenibile se con un’accurata pianificazione l’Italia riuscirà a mantenere quelli che sono gli obiettivi principali a livello comunitario.

La condivisione degli hub di trasporto, l’intermodalità dei trasporti e l’efficientamento digitale sono i punti piÃđ importanti sui quali bisognerà puntare tenendo ben presente che senza veicoli commerciali leggeri o pesanti efficienti e con poche emissioni non si potranno mai raggiungere davvero gli obiettivi prefissati. Proprio per questo a livello internazionale si ÃĻ deciso di dare lo stop ai motori endotermici e di potenziare in maniera capillare la rete ferroviaria.

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Scenario nazionale del trasporto su gomma delle merci pericolose

Il trasporto delle merci, anche quelle pericolose, ÃĻ oggi ancora prevalentemente su strada in Italia, i dati ci dicono che infatti il 60% dei trasporti totali avviene tramite gomma.  Per un’organizzazione logistica che miri al green e a condizioni piÃđ eque e moderne del trasporto questi dati ci confermano che vi ÃĻ già un problema di cui discutere.

Se poi cerchiamo di entrare ancora piÃđ a fondo alla questione vediamo che i dati e le percentuali che legano lo scenario italiano al trasporto di merci pericolose offre degli spunti ancor piÃđ preoccupanti. Andiamo a indagare insieme la questione cosÃŽ da avere una panoramica completa dei dati.

Il trasporto di merci pericolose

Il dato piÃđ significativo per la sicurezza dei cittadini e del nostro patrimonio ecologico ÃĻ che circa il 70% delle merci pericolose viaggia su strada in Tir e camion. Questo transito su gomma crea pericoli e potenziali problematiche sulle quali ÃĻ importante far luce: i prodotti trasportati sono potenzialmente tossici e si muovono, spesso, in contesti attigui ai centri abitati come:

  • Tangenziali.
  • Raccordi.
  • Autostrade.

E il pericolo aumenta sempre di piÃđ quando si vengono a configurare situazioni di traffico intenso.  Le situazioni potenzialmente pericolose, in questo modo, possono essere piÃđ frequenti e si rischia di mettere a rischio troppe persone.

Ma come salvaguardare il trasporto merci dando spazio a una visione piÃđ controllata e sicura?

Quali soluzioni esistono?

Oltre a intensificare il trasporto di merci su rotaia e mare ÃĻ possibile anche a gestire i flussi di traffico per una visione piÃđ olistica e a tutto tondo del trasporto delle merci pericolose. Non vi ÃĻ solo bisogno di una stringente regolazione e di misure cautelari efficaci ma anche di un efficientamento di tutto il processo di trasporto.

Bisogna partire da un adeguamento di quelle che sono le rotte di trasporto piÃđ usuali ripensandone la segnaletica e la sicurezza. Il trasporto inoltre deve seguire una pianificazione di percorsi e orari atti a non incontrare traffico, a non generare condizioni di potenziale pericolo.

CosÃŽ facendo, inoltre, ne beneficia l’ambiente urbano e la vita quotidiana di tutti! Eliminando il traffico si possono trasportare prodotti pericolosi senza che questi vengano in contatto con gli altri e per di piÃđ si salvaguarda l’ambiente dalle eccessive emissioni.

Esistono soluzioni come Mobility DataLab pensato da InfoBlu e Octo Telematics che rendono tutto questo possibile e noi di IT Solution speriamo che sempre di piÃđ si intervenga in maniera strategica nella pianificazione ancor prima che nel trasporto delle merci.

Scenario nazionale: un quadro della situazione

Deve essere completamente ripensato lo scenario del traporto merci in Italia attraverso soluzioni mirate e che puntino a intensificare il trasporto su ferro. Tutto questo ÃĻ davvero importante se si valutano i dati:

  • Oltre il 60% dei trasporti totali avviene su gomma;
  • Oltre il 70% dei trasporti di merci pericolose avviene su strada.

Tutto questo deve cambiare e non solo attraverso l’attenzione posta dalle strutture e le regole stringenti per il trasporto sul territorio nazionale ma anche attraverso il ripensamento logistico. Dati e flussi del traffico devono essere controllati costantemente, cosÃŽ come si devono ripensare i tempi di trasporto e i percorsi per fare in modo che i professionisti che si muovono su strada con merci di questo tipo possano avere la massima efficienza possibile.

Questo vuole anche dire non generare condizioni pericolose che possono trasformarsi in vere e proprie tragedie come l’incidente di Bologna che ha causato 70 feriti e un morto quando due tir colmi di materiale infiammabile si sono scontrati. Il nostro auspicio non ÃĻ solo che l’intero sistema sia piÃđ efficace ed efficiente ma anche che vengano posti al primo piano la sicurezza dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente quando si trasportano materiali pericolosi e/o inquinanti.

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Lavorare nella logistica: quali sono le figure e le competenze piÃđ richieste

La logistica ÃĻ oggi uno degli ambienti di business in maggiore espansione e che ha le potenzialità per creare posti di lavoro e professionalità diverse. In questo articolo andiamo a esplorare, insieme, quelle che sono le figure piÃđ richieste in questo campo e quali skill vengono considerate indispensabili.

In questo modo chiunque potrà avere una visione completa di questo ambito lavorativo e sarà davvero piÃđ semplice e intuitivo capirne le immense potenzialità.

Quali sono le figure lavorative piÃđ richieste nella logistica moderna

Iniziamo con il trattare quelle che sono le professionalità piÃđ richieste del settore. Sebbene non sia semplice fare una classifica ÃĻ importante mettere in luce quali sono i professionisti oggi piÃđ ricercati nel mondo della logistica.

Responsabile di magazzino

Le figure che possiedono leadership e competenze necessarie per supervisionare e pianificare le attività di un magazzino sono oggi tra le piÃđ ricercate. Questo anche in visione delle nuove normative green e dell’attenzione all’evitare gli sprechi.

Chi ha competenze nell’ottimizzazione degli spazi e capacità di efficientare il lavoro all’interno dell’ambiente del magazzino ÃĻ tra le figure piÃđ richieste in assoluto. A questa figura ÃĻ demandato il compito di:

  • Dirigere.
  • Coordinare.
  • Supervisionare.

Tutte le attività riguardanti l’approvvigionamento, il rifornimento, lo stoccaggio e la distribuzione di materiali e prodotti.

Traffic Manager

Questa figura deve essere in grado di distribuire i trasporti assegnandoli agli autisti. Questo tipo di professionista nel futuro avrà sempre piÃđ importanza e soprattutto in previsione dell’efficientamento logistico dei trasporti che sempre di piÃđ dovrà contare su interoperabilità tra diversi settori, condivisione degli spazi e precisione nelle consegne per evitare sprechi e costi eccessivi.

Il traffic manager ÃĻ sempre stata una figura di spicco della logistica ma oggi grazie all’implementazioni di supply chain e soluzioni digitali e smart sta acquisendo nuove competenze che possono essere sfruttate per inserirsi nel settore.

Autisti e conducenti

Autisti e conducenti rimangono ancora oggi la spina dorsale della logistica; eppure, sono sempre di meno gli autotrasportatori presenti sul territorio nazionale.

Con l’evoluzione del settore e con l’attenzione alle problematiche ambientali e con il bisogno impellente di movimentare le merci questa professionalità ÃĻ di sicuro tra le piÃđ richieste del momento.

Supply Chain Manager

Il responsabile dell’organizzazione e della gestione di ogni singola attività della catena di distribuzione ÃĻ tra i professionisti qualificati piÃđ ricercati al momento.

Quello che si ricerca da una figura professionale di questo tipo ÃĻ l’integrazione delle operazioni a livello di flussi di materiali e informazioni partendo da:

  • Fornitori.
  • Centri di produzione.
  • Operatori logistici.
  • Punti vendita.
  • Clienti finali.

Quali sono le competenze richieste nel settore della logistica

Le competenze richieste per lavorare in questo settore sono molte e possono spaziare in moltissimi ambiti tuttavia alcune skill sono piÃđ gradite di altre come la capacità di lavorare per obiettivi e quella organizzativa. È davvero importante nel settore della logistica avere una mente organizzata, capace di capire quali sono le azioni da svolgere basandosi sulle effettive priorità.

La pianificazione ÃĻ un elemento fondamentale per strutturare il lavoro durante i suoi picchi ma anche per mantenere efficiente ogni singolo ingranaggio durante tutto il processo e in qualsiasi momento.

Nella supply chain ÃĻ poi richiesta la capacità di lavorare in team, sebbene sia utile in qualsiasi settore, nella logistica ÃĻ davvero di fondamentale importanza saper lavorare in accordo con ogni singolo reparto.

Lavorare nel settore della logistica: un quadro generale

Come abbiamo visto un approccio matematico alla vita e la continua formazione nell’ambito della tecnologia sono la base che contraddistingue chiunque voglia oggi entrare a lavorare in un ambiente che si sta rinnovando giorno dopo giorno e che noi di IT Risorse speriamo possa diventare sempre piÃđ green ed efficiente.

Il lavoro ÃĻ particolarmente richiesto a qualsiasi livello di competenza, soprattutto per via dell’esplosione esponenziale degli e-commerce, e questo ÃĻ un vero e proprio vantaggio per chi vuole inserirsi nel mercato

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Autotrasporti e sicurezza stradale: consigli utili

La professione del camionista ÃĻ sicuramente tra le professioni dove bisogna prestare maggiormente attenzione ai rischi. Passare cosÃŽ tante ore su strada puÃē risultare non solo dannoso per la salute in generale, ma puÃē portare spesso a dover fare i conti con situazioni rischiose, a dover prestare attenzione costante evitando di incorrere in situazioni di noia o di stress che abbassano i livelli di attenzione e la soglia di risposta agli stimoli.

Il camionista ÃĻ un professionista in grado di destreggiarsi nelle piÃđ diverse situazioni e spesso deve riuscire da solo a capire come affrontare meglio la guida acquisendo una maggiore sicurezza.  Esistono dei consigli utili che permettono agli autotrasportatori di viaggiare in sicurezza e molti di questi provengono direttamente dall’esperienza diretta dei lavoratori.

Spesso anche la posizione e la postura contribuiscono all’acquisizione di una sicurezza maggiore. Inoltre, permettono ai guidatori di non avere problemi alla bassa schiena o dolori fisici. Vediamo quindi alcuni consigli utili per aumentare la sicurezza su strada degli autotrasportatori.

La sicurezza su strada: le regole generali

Quando si tratta di guidare, i camionisti sanno che esistono regole imprescindibili. Tra queste, le regole della circolazione sono importantissime e vanno sempre rispettate poichÃĐ ne vale la vita stessa degli automobilisti.

Guidare in condizioni psicofisiche ottimali ÃĻ assolutamente d’obbligo, ed ÃĻ incluso anche il riposo. SÃŽ, perchÃĐ i colpi di sonno, la noia, la stanchezza, possono portare a distrazioni e problemi di disattenzione che possono rivelarsi fatali.

Per questo motivo ÃĻ essenziale prendere delle pause, prendere un momento di riposo se necessario, scendere dal camion e sgranchire le gambe piÃđ volte possibile. Tutto affinchÃĐ siano preservate le prestazioni ottimali di guida.

La cura del camion: le responsabilità del camionista

Ogni camionista ha la responsabilità di mantenere idonee le prestazioni del proprio camion. Questo perchÃĐ il mezzo di trasporto deve essere sempre efficiente, prestante e perfettamente funzionante in ogni sua parte.

La manutenzione ordinaria del veicolo ÃĻ infatti piena responsabilità del conducente che deve prestare particolare attenzione, in termini di sicurezza stradale, a diverse situazioni:

  • Il bloccaggio delle ruote in fase di sosta, per assicurarsi che il veicolo non si muova quando il guidatore non ÃĻ presente.
  • Il corretto fissaggio del carico anche ÃĻ una delle responsabilità del guidatore, poichÃĐ questo deve evitare cadute o ribaltamenti e deve essere ben fissato in fase di carico.
  • Aggancio e sgancio del veicolo in maniera corretta, una fase in cui possono avvenire diversi incidenti.

Queste sono solo alcune fasi del lavoro del camionista in cui ÃĻ necessario prestare la massima attenzione per non avere spiacevoli sorprese. Un’altra prerogativa riguarda la capacità del camionista di far fronte alla manutenzione dei componenti del camion, come ad esempio le ruote, i livelli di acqua e olio, e quant’altro, che permettono al professionista di arrivare a destinazione in perfetta autonomia e sicurezza.

Consigli di sicurezza per camionisti: la posizione

Un altro fattore che influisce sulla sicurezza dell’autotrasportatore ÃĻ la postura all’interno del veicolo. La posizione di guida infatti deve essere corretta, con il sedile alla giusta distanza, con mani e piedi che possono eseguire liberamente diverse funzioni, come cambiare marcia, girare il volante, etc.

Anche il poggiatesta ha un ruolo fondamentale per la sicurezza dell’autotrasportatore, poichÃĐ la sua funzione ÃĻ quella di evitare il cosiddetto colpo di frusta e quindi evitare conseguenti danni fisici. Inoltre, bisogna controllare la posizione degli specchietti retrovisori, posizionati in modo tale da evitare eventuali angoli morti. Questi sono piccoli accorgimenti fondamentali per la comodità alla guida e la serenità del conducente che cosÃŽ potrà tenere tutta la situazione sotto controllo.

La posizione ideale ÃĻ sicuramente quella che consente al camionista di stare abbastanza lontano dal volante, ma non troppo, l’importante ÃĻ che le braccia siano leggermente piegate e non tese, e il sedile posizionato a 25°, il tanto che basta per non sforzare troppo gli arti superiori e per non far accusare dolore al collo.

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Logistica sostenibile, cosa c’ÃĻ da sapere

IT Risorse ÃĻ sicura che una logica sostenibile apra nuove opportunità per le aziende e che sia la giusta impalcatura per aprire nuovi modelli di business smart che riescano non solo a migliorare i consumi ma anche a dare maggiore spinta all’economia.

La supply chain green ÃĻ una logica davvero interessante ed ecco perchÃĐ oggi abbiamo voglia di parlartene cosÃŽ che tu possa non solo capirne di piÃđ ma anche intuire perchÃĐ si adatti a tutte le sue specifiche esigenze di consumo. Per le aziende ridurre l’impatto ambientale deve essere una delle priorità di sviluppo anche per migliorare quello che ÃĻ l’efficientamento della produzione aziendale e al contempo permetterebbe di ridurre le emissioni e combattere il cambiamento climatico in atto.

La supply chain al servizio delle aziende

Secondo noi la supply chain adattata a una logica sostenibile permette di avere una pianificazione di quelle che sono le attività aziendali in modo smart e una gestione piÃđ efficiente e veloce. Una catena green e ben pensata permette di avere una maggiore consapevolezza a partire dall’acquisto delle materie prime fino ad arrivare al consumatore finale.

In questo modo non solo si riuscirà a dare maggiore longevità ai prodotti di consumo ma anche eliminare il problema dello smaltimento dando nuova vita agli stessi. Siamo certi che sia un vantaggio per tutti portare avanti in modo deciso una transizione a livello globale che produca aziende e modelle di business capaci di trasformare le risorse aprendosi a nuove opportunità di sviluppo.

Tieni conto che l’inquinamento costa non solo a te come cittadino ma anche alle aziende che sprecano e riducono i margini di guadagno, includere invece una pianificazione appropriata genererà risparmi economici notevoli.

Una logistica ecosostenibile

Tutto parte dalla possibilità di approntare una logistica che sia davvero green ed ecosostenibile, ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Della rivoluzione di tutta la catena commerciale partendo da quella degli approvvigionamenti fino agli acquisti e alle vendite, creando una collaborazione stretta e un connubio di intenti tra PA e aziende si potrà intervenire mantenendo tutto sotto un profilo ambientale di ecosostenibilità e innovazione.

CiÃē non comporterà solo un minor impatto sull’ambiente urbano e inurbano ma anche:

  • Sprechi ridotti. E quindi maggiori dividendi per le aziende.
  • Ottimizzazione dei processi di consumo e riuso. Questo comporterà per le imprese ritorni di budget importanti e anche di immagine.
  • Ottimizzazione delle consegne delle merci e dei prodotti con soluzioni di trasporto innovative e/o condivise. Questo permette di ridurre i costi.

In questo modo i territori cittadini saranno gestiti con maggiore efficienza e le strutture operative smart permetteranno di ridurre traffico, tempi di percorrenza e consumi energetici per i trasporti, oltre ovviamente, a limitare le emissioni di gas serra. Questo possiamo farlo ottimizzando le infrastrutture esistenti.

Come puoi vedere tu stesso esistono vantaggi per ogni singola parte in causa in una logistica sostenibile ed ÃĻ per questo che il futuro dovrà essere pensato in questo modo. Anche gli e-Commerce con la logistica dell’ultimo miglio ovvero la differenziazione del processo distributivo pensato per essere il piÃđ vicino possibile a quelli che saranno i punti di consegna finale possono contribuire in modo efficiente a una logica green che sia anche smart e performante a livello aziendale ed economico.

Come definire l’obiettivo della logistica green

Chiudiamo il nostro cerchio cercando di fare il punto della situazione di quelli che sono i punti fondamentali che porteranno al successo la logistica green. In questo modo avrai un’idea chiara di come agire e di quali sono le scelte che le aziende dovranno fare nel futuro.

  • Promozione del riciclo. Il riuso e il riciclo diventeranno dei punti cardine della supply chain ecosostenibile perchÃĐ permetteranno a consumatori e aziende di risparmiare e di salvaguardare al contempo le aziende.
  • Il packaging ecosostenibile. Per gli e-commerce e i servizi di spedizione dotarsi di packaging green sarà un must importantissimo e permetterà di ridurre sprechi e sostanze inquinanti immesse nell’ambiente. Se poi teniamo conto che secondo una ricerca di Harvard le nuove generazioni per il 75% preferiscono acquistare da store consapevoli ne traiamo la conclusione che vi sarà anche un ritorno di immagine aziendale non indifferente.
  • Trasporti green. Ottimizzare i trasporti, utilizzare veicoli green ed evitare sprechi di spazio sarà il futuro della mobilità delle merci e dei prodotti.

Includere tutto questo all’interno delle logiche di governance aziendale permetterà di contenere i rischi, abbassare la possibilità di subire danni aziendali ma anche di evitare rallentamenti nelle attività produttive e di trasporto.

 Permetterà quindi di ottenere benefici di brand awareness e reputation oltre che migliorare il rapporto con partner e fornitori e infine si realizzeranno delle supply chain davvero piÃđ corte e quindi sicure e remunerative.

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Vita da camionista: suggerimenti utili per il proprio benessere

I camionisti e le camioniste, sono lavoratori sottoposti a grandi sollecitazioni di tipo fisico e psicologico, spesso chi si immagina la loro vita pensa a uno stile ribelle ma sebbene possa essere affascinante dobbiamo dirti che questo lavoro ÃĻ davvero difficile per chi lo prova sulla sua pelle.

Viaggi lunghi, orari di lavoro continuativi ed estenuanti portano stress, pericoli e anche momenti di vera e propria noia. La scelta di correre lungo la strada ÃĻ sicuramente, molto spesso, partita da una grande passione ma ÃĻ spesso anche una necessità lavorativa che deve andare incontro ai diversi mutamenti del settore adeguandosi di volta in volta molto in fretta.

Se sei un camionista o intendi diventarlo sai che il camion ÃĻ una seconda casa ed ÃĻ per questo che devi imparare piccoli trucchi che ti permetteranno di vivere al meglio in piccoli spazi ristretti; personalizzare e rendere funzionale l’ambiente ÃĻ il miglior modo che hai a disposizione.

3 consigli fondamentali per il proprio benessere sulla strada

Siamo dalla tua parte e vogliamo renderti la vita sempre piÃđ semplice ecco perchÃĐ abbiamo selezionato alcuni consigli pratici di cui dovresti tener conto per mantenere la tua vita da camionista sana e fruttuosa anche per il tuo benessere psicofisico.

Preoccuparsi di mangiare in modo sano

Quando si ÃĻ on the road puÃē capitare di trascurare il proprio cibo e mangiare male ÃĻ il primo problema che puÃē capitare a chi fa la vita del camionista. Non pensare a sÃĐ stessi per concentrarsi esclusivamente sul lavoro perÃē non ÃĻ proficuo a livello di benessere personale e, sul lungo periodo, nemmeno per l’efficienza lavorativa.

Per questo ti consigliamo di fare pasti frequenti e leggeri che ti mantengano in forze ma sveglio, che non appesantiscano e siano poveri di grasso. L’ideale per te sarebbe avere un piccolo frigo di bordo dove tenere pasti già preparati che ti permettano di intervallare colazione, pranzo e cena con spuntini a base di frutta e frutta secca.

Stando molto tempo seduti ÃĻ bene non esagerare con il sale e con i condimenti in generale ed evitare di bere bevande troppo zuccherate o dolci preferendo acqua, tisane e the che hanno funzioni depurative, dissetano e mantengono in forze.

Tenere la mente sempre attiva ÃĻ d’obbligo

La mente di un camionista ÃĻ curiosa e pronta e guidare per tante ore puÃē essere noioso ed ÃĻ per questo che per evitare che la noia prenda il sopravvento sulla tua vita penalizzando la sua qualità e portandoti a pericolose distrazioni dovresti tenere sempre la mente impegnata.

Per fare questo ti consigliamo di ascoltare ottimi audiolibri: tengono la mente attiva, raccontano storie avvincenti e sarà come leggere mentre si ÃĻ al volante; anche ascoltare musica puÃē essere davvero importante per combattere noia e malcontento.

Il sonno deve essere una priorità

Essere efficienti e dover rispettare tabelle orarie davvero stringate puÃē non aiutarti a dare al sonno la giusta priorità; eppure, devi: ÃĻ importante per la tua sicurezza alla guida ma anche al processo naturale del corpo, al suo benessere che ÃĻ la tua salute.

Capire come isolarsi dai rumori esterni con cuffie o l’ascolto di musica rilassante e da camera ÃĻ davvero importante cosÃŽ come investire un piccolo budget per avere materasso e cuscini comodi e che possano sostenere in maniera adeguata il corpo.

Il benessere un punto fermo per performare al meglio

Ogni camionista deve tener conto che il proprio benessere fisico e mentale ÃĻ una priorità di estrema importanza per poter lavorare al meglio ma anche per godersi il lavoro e la vita oltre di esso. Per questo dormire in modo confortevole, stimolare la propria curiosità e voglia di imparare al volante per una mente sveglia e attiva e mangiare sano sono dei punti fondamentali dai quali partire per costruire una routine di viaggio efficace ed efficiente.

In questo modo tutte le ore passate a guidare su di un camion non saranno solo lavorative ma anche un processo continuo di mantenimento del proprio benessere psicofisico.

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È davvero possibile un approccio olistico nel mondo del Trasporto Merci?

Negli ultimi anni i cambiamenti climatici sono divenuti sempre piÃđ evidenti e l’attenzione per l’impatto ambientale di ognuno di noi e delle stesse aziende ÃĻ divenuta una scelta consapevole e di fondamentale importanza.

Emerge per questo l’importanza che puÃē avere l’approccio olistico nel trasporto merci e non solo ma anche in tutta l’industria della logistica per gestire meglio il flusso di beni e dati. In questo modo si potranno avere sistemi che comunicano tra di loro, un approccio smart e un risparmio di budget, risorse e di impatto ambientale.

Le basi dell’approccio olistico nel trasporto merci

IT Risorse sposa questo approccio e l’attenzione all’impatto ambientale che ogni azienda ha non solo sul territorio circostante ma su tutto il pianeta e il suo ecosistema, esseri umani compresi, ed ÃĻ per questo che crede che alla base di un nuovo approccio olistico ci debbano essere:

  • La capacità di riparare.
  • La capacità di ridurre i costi di produzione e di trasporto.
  • La volontà di rivedere e rinnovare i processi in cerca di nuove soluzioni.
  • La capacità e la volontà di riciclare correttamente.

Mettendo insieme tutti questi fattori avremo la possibilità di approcciare un’economia circolare che sia virtuosa non solo per il pianeta ma faccia bene anche agli stessi affari. Soluzioni logistiche efficienti e innovative saranno alla base di tutto e ci permetteranno di ottimizzare quelli che sono i volumi di produzione e di sfruttamento delle materie prime indispensabili, di ripensare nuovi modelli di utilizzo e riciclo e soprattutto di estendere il ciclo vitale dei beni di consumo.

Questi modelli di business circolari possono avere un grande impatto per ridurre fino a zero le emissioni e per proteggere il nostro ambiente, quello di cui abbiamo bisogno ÃĻ un sistema nuovo che ci aiuti a immaginare beni e prodotti che possono essere riciclati correttamente, venduti e riportati a nuova vita. Forse non lo sai ma secondo quanto emerge da recenti studi la supply-loop e l’economia circolare possono ridurre fino al 50% la produzione di gas serra e le emissioni di carbonio.

Un approccio circolare alla circolazione dei mezzi

Alla base dei risultati che saremo portati a dover conseguire anche il servizio dei trasporti logistici entra di diritto in un’economia davvero circolare, ÃĻ possibile farlo ottimizzando i trasporti, il carico dei prodotti ma non solo anche avendo un sistema smart capace di integrare funzionalità e rispondere alle esigenze del personale nel modo migliore possibile.

Si dovranno introdurre nuovi protocolli sull’uso di combustibili poco inquinanti e dare spazio al trasporto elettrico, soprattutto in città, e ridurre la saturazione dei mezzi ovvero di parti non utilizzate e ottimizzate. In alcuni casi si potranno anche aumentare le distanze percorse ma tenendo conto del traffico e della situazione stradale sarà possibile ridurre i consumi di carburante.

All’interno di un approccio davvero olistico del trasporto merci vi ÃĻ anche, secondo IT Risorse, la possibilità di scambiare i servizi di trasporto e di magazzino: in questo modo ogni asset sarà usato al massimo e si aumenterà l’efficienza proposta al cittadino e alle aziende riducendo i costi ambientali e anche di budget.

L’approccio olistico nel trasporto merci: facciamo il punto della situazione

Il trasporto merci ÃĻ un campo indispensabile per portare avanti una vera rivoluzione circolare dell’economia; tutto passerà dalla capacità di ottimizzare la rete di trasporti e nella completa circolazione di informazioni riguardanti l’ottimizzazione dei flussi di beni e dati ma anche sull’utilizzo di tecnologie sempre piÃđ performanti, migliori carburanti e attenzione ai dettagli ovvero alle condizioni di carico, trasporto, traffico e condizione stradale.

Si dovrà pensare a un nuovo modo di ridare vita ai beni di consumo usati e come aumentare la loro vita potenziale cosÃŽ da dare una mano non solo all’ecosistema ma anche a tutti noi e al contesto industriale che potrà migliorare le performance e ridurre i costi attivi sul budget e come impronta sull’ambiente.

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Info utili sul trasporto regolare dei Rifiuti

Chi trasporta rifiuti o vuole iniziare a farlo deve tenere ben presente le normative vigenti e le informazioni piÃđ utili in materia. La nuova attenzione alla tutela ambientale e a quelli che sono gli effetti della presenza dell’uomo, e dei suoi rifiuti, su di un ecosistema rende oggi piÃđ che mai doveroso conoscere ogni singola mossa da eseguire.

 Vediamo allora nello specifico e nel modo piÃđ esaustivo possibile una piccola panoramica su questo mondo e su quelle che sono le informazioni piÃđ utili di cui tener conto.

La legge quadro sul trasporto regolare dei Rifiuti

La preoccupazione indotta dal trattamento delle prime scorie nucleari ha portato negli anni Novanta a introdurre, in Italia, e nel resto del mondo il concetto di Ecosistema e quindi un piÃđ stringente evoluzione su quello che ÃĻ il trasporto regolare e lo smaltimento dei rifiuti.  

Addentriamoci in questo mondo e iniziamo ad approfondire le nostre conoscenze su tutto quello che devi sapere e che per te ÃĻ di fondamentale importanza se lavori in questo ambito. È stato con il D.lgs. 5 febbraio 1997 n.22 che fu creata la prima normativa in materia di traporto dei rifiuti in Italia, tali normative sono state aggiornate e migliorate con il D.Lgs. 3 Aprile 2006 n. 152, noto come Testo Unico. Qui vengono introdotti i concetti di:

  • Difesa del suolo, dell’acqua e dell’aria.
  • Le valutazioni ambientali.
  • La tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente.

Tutto ciÃē per portare a una maggiore protezione di quello che ÃĻ l’ambiente dove vivi e dell’ecosistema in modo che si possa collaborare per creare uno sviluppo quanto piÃđ possibile ecosostenibile.

Chi puÃē svolgere il trasporto di rifiuti?

Chi svolge questo lavoro lo fa per delega del Ministero dell’Ambiente che ha creato l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali al quale vengono affidate le competenze statali per la gestione dei rifiuti. A livello capillare sul territorio poi sono le Regioni e le Province ad agire a carattere autorizzativo sul territorio.

Quindi se vuoi o devi trasportare rifiuti in modo regolare devi essere autorizzato per le attività di trasporto professionale e iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e per essere iscritti vengono prefissati dei requisiti specifici in base alla categoria di trasporto rifiuti che si intende trasportare e i codici CER dei suddetti.

Quali sono le categorie per il trasporto dei rifiuti?

Dopo aver introdotto il concetto di categoria di trasporto dei rifiuti ÃĻ bene elencarle cosÃŽ da rendere ancora piÃđ specifica la nostra introduzione alla materia:

ello specifico, ci sono diverse categorie a cui iscriversi per il trasporto dei rifiuti; le principali sono:

  • La raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani rientrano nella Categoria 1, tra i quali rientrano anche i rifuti domestici, quelli degli spazi pubblici, della raccolta differenziata o delle potature e altro.
  • I produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che effettuano raccolta e trasporto dei propri rifiuti e produttori di rifiuti pericolosi in quantità inferiori a 30 KG o 3L al giorno rientrano nella Categoria 2bis.
  • La raccolta e il trasporto di rifiuti speciali non pericolosi rientrano nella Categoria 4.
  • La raccolta e il trasporto di rifiuti speciali pericolosi rientrano nella Categoria 5.

Se desideri iscrivere la tua azienda all’ambo all’interno delle categorie 1- 4- 5- 8- 9–10 devi sapere che dovrai nominare almeno un responsabile tecnico che abbia la responsabilità e il compito di vigilare sul rispetto delle norme. Chi puÃē fare il responsabile tecnico? PuÃē essere un soggetto esterno, un dipendente oppure il rappresentante o titolare della stessa azienda.

Questo tipo di idoneità professionale richiede un titolo abilitativo conseguito dopo un esame specifico con validità di 5 anni.

Trasporto rifiuti per conto terzi

Quando con la tua azienda intendi trasportare rifiuti per conto di terzi devi sapere che sei vincolato alla tipologia di rifiuti trasportati ovvero il rifiuto di che provenienza ÃĻ? Industriale oppure urbano e infine alla sua natura di rifiuto pericoloso o non pericoloso.

Ogni categoria di iscrizione ÃĻ divisa in classi che vanno dalla F alla A e vengono determinate in base alla popolazione servita per i rifiuti di tipo urbano e alla quantità di rifiuti trasportati per quelli di tipo industriale.

Inoltre, devi sapere che tutti i veicoli utilizzati dovranno essere sottoposti a perizia di idoneità e che ti verranno richiesti specifici requisiti come la nomina di un responsabile tecnico, come ti abbiamo già detto, e la dimostrazione della Capacità Finanziaria di agire per Conto Terzi.

Trasporto rifiuti per conto proprio

Un soggetto di tipo privato puÃē trasportare autonomamente i propri rifiuti senza limitazioni di quantità. Tuttavia, ÃĻ bene specificare che le iscrizioni per questo tipo di trasporto aziendale sono vincolate all’attività della compagnia.

Cosa vuol dire? Semplice: puoi trasportare un rifiuto solo se oggettivamente deriva dalla tua attività, non ti ÃĻ consentito trasportare nessun altro tipo di rifiuto. In questo caso non dovrai nominare un responsabile tecnico e neppure sottoporre a perizia i mezzi di trasporto.

Obblighi di Trasporto Rifiuti

Per concludere questa nostra esplorazione del mondo del trasporto regolare di rifiuti vediamo quali sono gli obblighi e le condizioni amministrative. Durante il trasporto devi avere con te il Formulario Identificativo del Rifiuto, un documento identificativo denominato per l’appunto FIR.

L’unica eccezione ÃĻ il produttore di rifiuti non pericolosi che traporti gli stessi in modo occasionale e saltuario, non piÃđ di 4 volte l’anno quindi, e in quantità inferiori ai 30 chilogrammi o litri al giorno e comunque meno di 100 chilogrammi o litri l’anno.