Area Clienti

Se sei già nostro cliente, accedi con le tue credenziali e accedi alla tua area riservata per richiedere, in totale autonomia, i servizi di cui hai bisogno.

Una volta inviata la richiesta, il team di IT Risorse si occuperà di confermarti e inoltrarti le informazioni specifiche del servizio richiesto.

Category: Blog

Read More

Trasporto rifiuti in ADR: cosa significa e quali sono le disposizioni

Il trasporto di rifiuti ÃĻ un’attività complessa e pericolosa se non viene effettuata nel rispetto delle normative vigenti. La classificazione dei rifiuti ÃĻ un aspetto cruciale per il trasporto sicuro e, a tal proposito, la normativa ADR (Accord international relatif au transport des marchandises Dangereuses par Route) stabilisce i criteri per la classificazione dei rifiuti pericolosi. Per i rifiuti non pericolosi invece, sono previste delle esenzioni.

In altre parole, si tratta di un accordo internazionale che regola il trasporto delle merci pericolose su strada. Questo accordo ÃĻ stato siglato nel 1957 da diversi Paesi europei e, attualmente, ÃĻ ratificato da oltre 50 Stati in tutto il mondo.

L’ADR ÃĻ entrato in vigore in Italia il 1 ° gennaio 1990, adeguando la normativa nazionale alle prescrizioni del regolamento comunitario ed ÃĻ stato recepito nel D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 ovvero, dal Nuovo Codice della Strada.

Qual ÃĻ lo scopo del trasporto dei rifiuti ADR?

La sicurezza ÃĻ la preoccupazione principale del trasporto di rifiuti in ADR. Inoltre, proteggendo l’ambiente e la salute pubblica in caso di incidente stradale, la normativa ADR mira anche a tutelare i lavoratori e la popolazione che vive nelle vicinanze del percorso di trasporto. Il trasporto di rifiuti in ADR ÃĻ un processo complesso che richiede un’attenta pianificazione e preparazione al fine di garantire un viaggio sicuro per tutte le parti coinvolte. CiÃē significa che l’azienda di trasporto rifiuti deve essere in grado di gestire tutti i permessi necessari e garantire che gli autisti siano adeguatamente formati ed equipaggiati.

Quali sono i requisiti del trasporto di rifiuti ADR?

La normativa ADR prevede che i trasportatori di rifiuti siano innanzitutto in possesso di un’autorizzazione al trasporto. L’autorizzazione deve essere rilasciata in conformità alle disposizioni del regolamento ADR dalle autorità competenti dello Stato in cui i rifiuti sono stati generati. I trasportatori di rifiuti sono tenuti a notificarlo alle autorità competenti dello Stato in cui avverrà lo smaltimento finale o il riciclaggio dei rifiuti, in modo che le autorità possano rilasciare un’autorizzazione separata.

Il regolamento ADR prevede inoltre che i trasportatori di rifiuti forniscano informazioni che consentano alle autorità competenti di valutare i rischi associati ad una particolare spedizione, tra cui il tipo e la quantità di rifiuti, il veicolo di trasporto e il percorso proposto. I trasportatori di rifiuti sono inoltre tenuti ad informare il proprietario dei rifiuti sulle modalità di trasporto e sugli orari previsti di partenza e arrivo. Questa disposizione mira a facilitare il monitoraggio delle spedizioni e ad aiutare le autorità competenti per i rifiuti ad intervenire in caso di eventi imprevisti.

Quali rifiuti sono considerati pericolosi ai sensi della normativa ADR?

La normativa ADR mira a proteggere l’ambiente e la salute pubblica classificando i rifiuti in base alle loro proprietà intrinseche. I criteri di classificazione si basano principalmente sulla pericolosità del rifiuto, sulla sua reattività e sulla sua capacità di causare inquinamento. Il regolamento ADR raggruppa i rifiuti secondo i seguenti criteri:

  • La natura chimica del rifiuto;
  • Le proprietà pericolose del rifiuto;
  • L’origine e la gestione dei rifiuti.

I rifiuti classificati come “molto pericolosi” devono essere trasportati in contenitori che soddisfano requisiti specifici. I rifiuti classificati “pericolosi” devono essere trasportati in contenitori che soddisfano requisiti specifici o alla rinfusa se i requisiti specifici non sono soddisfatti. I rifiuti “non pericolosi” invece, possono essere trasportati alla rinfusa.

Quando un rifiuto ÃĻ considerato non pericoloso secondo le norme ADR?

I rifiuti sono considerati “non pericolosi” quando non presentano alcun rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Per determinare se uno specifico rifiuto ÃĻ non pericoloso, ÃĻ necessario considerare il processo di produzione del rifiuto e se il rifiuto ÃĻ adatto alla discarica o allo smaltimento tramite incenerimento. I rifiuti generati durante la produzione di beni destinati all’uso finale sono adatti alla discarica.

D’altro canto, i rifiuti generati durante la produzione di beni destinati alla vendita non sono adatti alla discarica. Esempi di rifiuti adatti all’incenerimento sono quelli utilizzati nell’industria che non sono destinati alla vendita e che possono essere riciclati o riutilizzati. Questi rifiuti comprendono le ceneri e i residui della combustione di combustibili, come carbone, petrolio, gas naturale e biomassa. Esempi di rifiuti che non sono adatti all’incenerimento e che quindi devono essere trasportati sono quelli utilizzati nei settori agricolo e alimentare, come il letame e la pula dei cereali. I rifiuti che non sono adatti alla discarica o all’incenerimento e che non presentano rischi per l’ambiente e la salute pubblica possono essere smaltiti con altri metodi, a condizione che le autorità ne siano informate.

Conclusione

Il trasporto dei rifiuti ÃĻ un’attività eterogenea e rischiosa se praticata senza le giuste accortezze di legge. La classificazione dei rifiuti ÃĻ pertanto, un aspetto cruciale per un trasporto sicuro e, a questo proposito, i regolamenti ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose) stabiliscono i criteri per la classificazione dei rifiuti pericolosi. Il regolamento ADR mira a proteggere l’ambiente e la salute pubblica classificando i rifiuti in base alle loro proprietà intrinseche. I criteri di classificazione si basano principalmente sulla pericolosità del rifiuto, sulla sua reattività e sulla sua capacità di causare inquinamento.

Se hai bisogno di effettuare un trasporto di rifiuti e vuoi essere certo di rispettare la normativa vigente e i regolamenti nazionali e internazionali, contattaci oggi stesso, saremo lieti di poterti aiutare a smaltire i tuoi rifiuti in sicurezza.

Read More

Guidare in salute: buone abitudini per i camionisti di professione

Guidare ore e ore ÃĻ un’attività stancante, perciÃē per combattere il logorio delle ore e accumulare buone abitudini quotidiane capaci di mantenerti in forma e sempre attivo ÃĻ importante poter contare su qualche suggerimento di base e ricostruire la propria routine.

Sono molte le problematiche che possono affliggere chi passa molte ore al volante: le malattie professionali dei camionisti come i problemi alla schiena, l’obesità, la pressione alta e i problemi cardiaci possono essere sconfitti se oltre ai giusti controlli si adottano delle buone abitudini.

Le buone abitudini da mantenere per i camionisti di professione

La prima buona abitudine per chi passa molte ore in cabina ÃĻ quella di imparare a controllare i ritmi, evitare lo stress e soprattutto rendere il proprio posto di lavoro, ovvero il proprio camion, un luogo comodo e salutare.

La prima problematica a cui si va incontro con il poco movimento ÃĻ sicuramente quella dell’aumento di peso: mangiare troppo, muoversi poco e combattere lo stress con il cibo non ÃĻ salutare per nessuno. Chi guida non deve lasciarsi distrarre dal poco tempo, prepararsi il cibo a casa vuol dire poter dosare le porzioni, adottare una dieta sana e combattere i problemi cardiaci, l’ipertensione. Bastano poche attenzioni e un comodo frigorifero da camion per fare la differenza.

Esercizi per il mal di schiena

Il mal di schiena, capace di irradiarsi fino al collo, ÃĻ la problematica piÃđ fastidiosa in assoluto che puÃē affliggere un camionista. Esistono moltissimi modi per combattere il dolore lombare e uno di questi ÃĻ mantenere un peso idoneo, oltre a questo compiere esercizi posturali diventa di fondamentale importanza.

Vediamo, insieme alcuni piccoli esercizi che possono essere svolti facilmente e che inseriti nella propria routine quotidiana possono cambiare in meglio la vita. Iniziamo con alcuni esercizi che ÃĻ possibile eseguire al volante:

  • Mani sul volante alle ore 4-8. Iniziare spingendo le mani contro il volante con forza, inclinare la testa sia a sinistra che a destra con movimenti lenti ma spinti al massimo. È possibile continuare poi girando la testa sia destra che a sinistra e rimanendo fermi in posizione per qualche momento. Infine, abbassare e inclinare la testa all’indietro.
  • Mani sul volante alle ore 11-1. In questa posizione avvicinare le scapole tra di loro mentre si rilassa la schiena, allontanare le scapole. Questo movimento ÃĻ da ripetere in sequenza piÃđ volte.

Ci sono poi, alcuni esercizi che ÃĻ possibile fare con delle palline da tennis, semplicemente sdraiandosi nella cuccetta del camion:

  • Posizionare due palline all’altezza lombare della schiena, distendersi su di esse a pancia in su e gambe distese. Dopo 60 secondi, portare le gambe al petto, piegando le ginocchia. Attendere altri 60 secondi.
  • Posizionare due palline da tennis tra le scapole e ai lati della colonna. Sdraiarsi supini e con le gambe distese. Mantenere la posizione per 60 secondi, poi portare la mano destra sulla spalla sinistra e viceversa. Oscillare leggermente e mantenere la posizione per circa 60 secondi.

Utilizzare questi metodi di stiramento, allungamento e rafforzamento della schiena e inserirli nella propria routine al volante aiuterà sensibilmente a eliminare quel dolore fastidioso al lombare, al collo e che arriva a far perdere sensibilità perfino agli arti.

Controlli regolari e camion silenziosi

Come diventa possibile quindi prendersi cura della propria persona e del proprio lavoro insieme? Questi sono alcuni consigli di base ma, tieni presente che fare controlli regolari al proprio corpo vuol dire prendersi cura seriamente di sÃĐ stessi, poter intervenire in tempo su quelle che possono essere le problematiche di salute legate al proprio lavoro sul lungo periodo premia davvero.

I check-up alle volte sono l’unico modo per prevenire i segnali di allarme che possono verificarsi e portare anche a lunghi stop. Infine, tieni conto che una seduta comoda e un camion pensato per essere silenzioso abbattono lo stress ed eliminano l’inquinamento acustico della cabina che sul lungo andare puÃē portare a una perdita sensibile dell’udito.

Inoltre, fare esercizi quotidiani e iniziare a preparare i proprio pasti vuol dire focalizzarsi sul risultato, solamente in questo modo si possono acquisire delle abitudini salutari, giorno per giorno e con la giusta costanza.

Read More

Rifiuti speciali in azienda: come smaltirli

Una corretta gestione e smaltimento dei rifiuti speciali ÃĻ di estrema importanza per tutte le aziende che vogliono ridurre il proprio impatto sul pianeta e contribuire a contrastare l’inquinamento ambientale

Prima di entrare nello specifico ÃĻ importante capire cosa sono i rifiuti speciali, solo in questo modo ÃĻ possibile gettare luce sull’importanza di un loro corretto smaltimento.

IT Risorse lavora al fianco di tutte le imprese e vogliamo, sempre, essere certi che si capisca l’importanza di una gestione dei rifiuti, siamo sicuri che la nostra parte nella lotta all’inquinamento ambientale inizi da una corretta divulgazione ed educazione sulle norme e procedure di smaltimento dei rifiuti pericolosi.

Questo tipo di rifiuto ÃĻ differenziato rispetto a quello urbano ed ÃĻ generalmente prodotto da aziende e industrie, spesso deriva da attività di:

  • Costruzione e/o demolizione.
  • Dalla ricerca medica e da quella veterinaria.
  • Da macchinari e combustibili.
  • Da lavorazioni industriali.
  • Da aziende e attività agro-industriali e agricole.

Infine, ÃĻ importante sapere che tutti i produttori di rifiuti speciali hanno l’obbligo di avere un registro di carico e scarico accurato sia a livello qualitativo che quantitativo.

Il registro di scarico e carico

Come abbiamo visto per una corretta gestione di questo tipo di rifiuti ÃĻ obbligatorio avere un registro accurato, questo lo stabilisce il decreto di legge 152/2006, precisamente all’articolo 190. Tutte le informazioni riguardanti i rifiuti speciali devono essere annotate entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto e dal suo scarico.

Le informazioni sono di tipo:

  • Quantitativo, ovvero il volume di rifiuti prodotti.
  • Qualitativo, ovvero riguardante la tipologia.

I registri devono essere aggiornati e disponibili in qualsiasi momento vi sia richiesta dall’autorità di controllo.

Stoccaggio e trasporto

Lo stoccaggio e il deposito temporaneo, prima del trasporto, devono rispettare non solo tutte le normative vigenti ma anche avere un imballo completo e un’etichettatura comunicante le sostanze pericolose contenute all’intero. Questo perchÃĐ il trasporto puÃē avvenire esclusivamente all’interno di appositi colli che distinguano gli scarti in base a tutte le loro informazioni.

È bene ricordare che le aree di gestione di questo tipo di rifiuti devono essere ben delimitate e contrassegnate: questo serve a evitare contatti indesiderati con questo tipo di sostanze e a controllare la dispersione di tali sostanze nell’ambiente. Rispettare questi protocolli ÃĻ di fondamentale importanza poichÃĐ i rifiuti pericoloso hanno diverse sostanze ritenute inquinanti e l’obiettivo aziendale principale, sia in fase di raccolta che smaltimento, ÃĻ quello di ridurne la pericolosità quanto piÃđ possibile.

Vediamo adesso l’etichettatura corretta cosa deve contenere:

  • Codice CER.
  • Numero ONU.
  • Etichetta R.
  • Quelle che sono le varie etichette di pericolo.
  • I marchi accurati per l’esposizione come “pericoloso per l’ambiente”.

Per ogni tipologia di rifiuto deve sempre essere presente la sua analisi, in questo modo ÃĻ possibile definire la sua pericolosità e quindi prevedere un sistema efficace di smaltimento e gestione dello stesso. L’analisi ÃĻ un’attività che deve essere svolta e che deve avvenire a ogni cambio di processo produttivo poichÃĐ serve a una corretta classificazione.

Rifiuti speciali in azienda: lo smaltimento finale

Dopi l’analisi del rifiuto, il suo imballo e lo stoccaggio temporaneo si deve passare alla fase di smaltimento finale. Dal preciso momento in cui inizia la fase di deposito temporaneo esistono delle regole protocollari da seguire; se l’azienda produce una quantità inferiore a 30 metri cubi di rifiuti e un massimo di 10 metri cubi di rifiuti pericolosi ha un anno dalla produzione per procedere all’invio negli appositi impianti di smaltimento. È possibile perÃē inviare agli appositi impianti di smaltimento questi rifiuti ogni 3 mesi, senza considerare la quantità prodotta.

Solo una volta terminata l’operazione di smaltimento finale ÃĻ possibile considerare concluso il ciclo di vita di un rifiuto pericoloso.

Read More

Trasporto merci puÃē diventare piÃđ green e sostenibile?

Il settore logistico e del trasporto merci ÃĻ in Italia una realtà davvero importante, quello che bisogna chiedersi perÃē ÃĻ se il trasporto merci puÃē davvero diventare piÃđ green ed ecosostenibile.

Noi di IT Risorse crediamo che sia davvero possibile lavorando su:

  • Riduzione delle emissioni.
  • Veicoli a zero emissionii.
  • Carico e scarico piÃđ efficienti.
  • Condivisione delle risorse e dei trasporti da parte delle aziende.

Questi e non solo dovrebbero essere alcuni dei temi posti al centro della discussione se si vuole non solo rinnovare il sistema dei trasporti italiani ma anche di favorire una transizione ecologica ben pianificata.

Vediamo allora quali sono i punti messi in discussione dal Pnrr e come l’Italia intende portare avanti questa transizione ecologica davvero indispensabile.

Digitalizzazione di porti e interporti

La tecnologia ÃĻ un valido aiuto in ogni campo ed ÃĻ per questo che non solo a Livorno, dove la digitalizzazione ÃĻ già in atto, ma in tutti i porti e gli interporti del nostro paese bisogna adoperarsi per avere la possibilità di una gestione completamente digitale che miri a ottimizzare le risorse e a efficientare la movimentazione delle merci.

Solo in questo modo si potranno avere risultati tangibili e ben ponderati su come migliorare il trasporto merci nel suo complesso. Per questo la digitalizzazione in atto nella PA e in ogni settore deve essere implementata con forza anche nella digitalizzazione di ogni luogo di accesso e partenza merci a livello nazionale e internazionale.

L’addio ai motori endotermici

Secondo quanto stabilito a livello europeo entro la data del 2035 verranno messi fuori produzione tutti i motori endotermici. Secondo i dati internazionali questa sembra essere l’unica proposta ragionevole e fattibile:

  • I veicoli commerciali pesanti emettono il 26% delle emissioni totali.
  • I veicoli commerciali leggeri emettono il 12% delle emissioni totali.

Se a questo viene aggiunto il dato degli acquisti presso ecommerce che hanno subito una crescita esponenziale diventa evidente il bisogno di un trasporto che faccia a meno dei motori endotermici e si basi sull’elettrico e sulle zero emissioni.

Intermodalità tra mezzi di trasporto al servizio dell’ambiente

Per un trasporto merci che possa dirsi davvero sostenibile l’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto come camion, treni, aerei e navi deve essere rafforzata e agevolata al fine di mantenere sempre un servizio efficiente e che possa corrispondere, anche alle esigenze dell’ambiente con minori sprechi e consumi.

Con il potenziamento della rete di trasporto intermodale si potrà portare avanti una selezione accurata dei mezzi di trasporto piÃđ idonei per ogni singola spedizione. Il programma previsto dal Governo mira a costruire una forte relazione ferro-gomma cosÃŽ da potenziare i trasporti terresti su rotaia o strada.

Con collegamenti ottimizzati e digitalizzati si potrà rendere l’intero sistema piÃđ efficiente e in grado di intervenire tempestivamente.  Il Pnrr ha come obiettivo quello di potenziare la collaborazione fra industrie e gestori di hub intermodali con il preciso scopo di triplicare i volumi delle merci spedite via treno.

Proprio sull’infrastruttura ferroviaria si punta in Italia per avere un trasporto piÃđ efficiente e green tanto che dei 25 miliardi di euro previsti dal nuovo piano di sviluppo quasi 24 sono stati distribuiti per potenziare il trasporto su rotaie. Questo anche per adeguare il piano italiano al Sustainable and Smart Mobility Strategy pensata dall’Europa per ridurre del 90% le emissioni di Co2 dovute ai trasporti entro il 2050.

Il trasporto merci ecosostenibile

Il trasporto merci puÃē divenire davvero sostenibile se con un’accurata pianificazione l’Italia riuscirà a mantenere quelli che sono gli obiettivi principali a livello comunitario.

La condivisione degli hub di trasporto, l’intermodalità dei trasporti e l’efficientamento digitale sono i punti piÃđ importanti sui quali bisognerà puntare tenendo ben presente che senza veicoli commerciali leggeri o pesanti efficienti e con poche emissioni non si potranno mai raggiungere davvero gli obiettivi prefissati. Proprio per questo a livello internazionale si ÃĻ deciso di dare lo stop ai motori endotermici e di potenziare in maniera capillare la rete ferroviaria.

Read More

Scenario nazionale del trasporto su gomma delle merci pericolose

Il trasporto delle merci, anche quelle pericolose, ÃĻ oggi ancora prevalentemente su strada in Italia, i dati ci dicono che infatti il 60% dei trasporti totali avviene tramite gomma.  Per un’organizzazione logistica che miri al green e a condizioni piÃđ eque e moderne del trasporto questi dati ci confermano che vi ÃĻ già un problema di cui discutere.

Se poi cerchiamo di entrare ancora piÃđ a fondo alla questione vediamo che i dati e le percentuali che legano lo scenario italiano al trasporto di merci pericolose offre degli spunti ancor piÃđ preoccupanti. Andiamo a indagare insieme la questione cosÃŽ da avere una panoramica completa dei dati.

Il trasporto di merci pericolose

Il dato piÃđ significativo per la sicurezza dei cittadini e del nostro patrimonio ecologico ÃĻ che circa il 70% delle merci pericolose viaggia su strada in Tir e camion. Questo transito su gomma crea pericoli e potenziali problematiche sulle quali ÃĻ importante far luce: i prodotti trasportati sono potenzialmente tossici e si muovono, spesso, in contesti attigui ai centri abitati come:

  • Tangenziali.
  • Raccordi.
  • Autostrade.

E il pericolo aumenta sempre di piÃđ quando si vengono a configurare situazioni di traffico intenso.  Le situazioni potenzialmente pericolose, in questo modo, possono essere piÃđ frequenti e si rischia di mettere a rischio troppe persone.

Ma come salvaguardare il trasporto merci dando spazio a una visione piÃđ controllata e sicura?

Quali soluzioni esistono?

Oltre a intensificare il trasporto di merci su rotaia e mare ÃĻ possibile anche a gestire i flussi di traffico per una visione piÃđ olistica e a tutto tondo del trasporto delle merci pericolose. Non vi ÃĻ solo bisogno di una stringente regolazione e di misure cautelari efficaci ma anche di un efficientamento di tutto il processo di trasporto.

Bisogna partire da un adeguamento di quelle che sono le rotte di trasporto piÃđ usuali ripensandone la segnaletica e la sicurezza. Il trasporto inoltre deve seguire una pianificazione di percorsi e orari atti a non incontrare traffico, a non generare condizioni di potenziale pericolo.

CosÃŽ facendo, inoltre, ne beneficia l’ambiente urbano e la vita quotidiana di tutti! Eliminando il traffico si possono trasportare prodotti pericolosi senza che questi vengano in contatto con gli altri e per di piÃđ si salvaguarda l’ambiente dalle eccessive emissioni.

Esistono soluzioni come Mobility DataLab pensato da InfoBlu e Octo Telematics che rendono tutto questo possibile e noi di IT Solution speriamo che sempre di piÃđ si intervenga in maniera strategica nella pianificazione ancor prima che nel trasporto delle merci.

Scenario nazionale: un quadro della situazione

Deve essere completamente ripensato lo scenario del traporto merci in Italia attraverso soluzioni mirate e che puntino a intensificare il trasporto su ferro. Tutto questo ÃĻ davvero importante se si valutano i dati:

  • Oltre il 60% dei trasporti totali avviene su gomma;
  • Oltre il 70% dei trasporti di merci pericolose avviene su strada.

Tutto questo deve cambiare e non solo attraverso l’attenzione posta dalle strutture e le regole stringenti per il trasporto sul territorio nazionale ma anche attraverso il ripensamento logistico. Dati e flussi del traffico devono essere controllati costantemente, cosÃŽ come si devono ripensare i tempi di trasporto e i percorsi per fare in modo che i professionisti che si muovono su strada con merci di questo tipo possano avere la massima efficienza possibile.

Questo vuole anche dire non generare condizioni pericolose che possono trasformarsi in vere e proprie tragedie come l’incidente di Bologna che ha causato 70 feriti e un morto quando due tir colmi di materiale infiammabile si sono scontrati. Il nostro auspicio non ÃĻ solo che l’intero sistema sia piÃđ efficace ed efficiente ma anche che vengano posti al primo piano la sicurezza dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente quando si trasportano materiali pericolosi e/o inquinanti.

Read More

Tecnologia per la Logistica: le startup da tenere d’occhio

La trasformazione digitale dell’industria ha coinvolto inevitabilmente anche il settore della logistica. A partire dalle idee sull’automazione, la logistica 4.0 ÃĻ diventata ormai la naturale evoluzione di uno dei settori piÃđ importanti della società.

Quello che, invece, resta sempre uguale ÃĻ, senza alcun dubbio, l’obiettivo primario del settore: fare in modo che il cliente riceva quanto necessario in maniera veloce ed efficiente. In questo senso, le prerogative restano le stesse sia per la logistica in entrata che in uscita, i due momenti cruciali dell’intero processo.

Le due sottocategorie della logistica si occupano rispettivamente di fornitura dei materiali, trasporto, immagazzinamento e della raccolta e distribuzione fino al cliente. Nell’ambito della logistica, poi, rientrano anche tutte le fasi relative all’imballaggio, alla gestione delle scorte, all’evasione degli ordini e immagazzinamento.

La tecnologia intelligente di ultima generazione ÃĻ in grado di semplificare i processi e mantenere un buon equilibrio tra le funzioni in entrata e in uscita, senza dimenticare le fasi intermedie di gestione. Ci sono alcune soluzioni di logistica 4.0 che facilitano questi processi e che rappresentano un ausilio oggi innovativo e presto indispensabile per migliorare l’intero sistema. Vediamo quali sono.

Le soluzioni tecnologiche per la logistica 4.0

La logistica consiste nella perfetta pianificazione del flusso di stoccaggio delle materie prime o di altri prodotti il cui obiettivo ultimo ÃĻ la piena soddisfazione del cliente. AffinchÃĐ la logistica possa dirsi efficiente questa si deve evolvere e variare insieme ai processi industriali. La logistica 4.0 si ÃĻ diffusa nel 2011 e corrisponde a un concetto di adattamento progressivo a un nuovo criterio di produzione. In pratica non esiste una definizione chiara di che cos’ÃĻ la logistica 4.0, ma questa spesso si puÃē esprimere come la pianificazione del flusso di stoccaggio per soddisfare le esigenze del cliente.

I cambiamenti principali introdotti riguardano essenzialmente l’automazione e la combinazione dei processi logistici manuali con quelli automatici. Diversi sono anche gli strumenti utilizzati che sono connessi tra loro, mentre i dati e la loro raccolta diventano il fulcro stesso del processo decisionale. I principali trend del settore si possono riassumere quindi in:

  • Intelligenza artificiale e internet of things applicata alle connessioni della catena di fornitura e finalizzata alla riduzione dei costi generali di gestione.
  • Raccolta dei big data finalizzata alla previsione dei trend di mercato.
  • Automazione e processi robotici che migliorano il lavoro di routine e rendono i processi piÃđ economici.
  • Attenzione particolare alla sostenibilità, un trend che coinvolge il settore a livello globale e che ÃĻ destinato influenzare il settore logistico abbattendo le emissioni di CO2 del sistema intero.
  • Guida autonoma e consegne innovative, con droni che saranno in grado di effettuare consegne anche fino a 3 chili.

I benefici della logistica 4.0

Le aree maggiormente toccate dalle innovazioni tecnologiche all’interno della logistica 4.0 sono la produttività generale, poichÃĐ una movimentazione intelligente delle materie prime e dei prodotti finiti migliora anche la qualità della produzione. Inoltre, proprio grazie alla raccolta dei dati diventa possibile avere una tracciabilità maggiore.

Le startup innovative del settore logistica 4.0

Per noi di IT Risorse ÃĻ importante darti una panoramica del settore quanto piÃđ completa possibile, ecco perchÃĐ adesso vogliamo parlare delle innovazioni all’interno del settore provengono principalmente dalle startup che intendono migliorare e facilitare la gestione dei processi in logistica. In Italia, non siamo da meno rispetto ai progressi tecnologici e in particolare 3 sono le startup che hanno apportato un contributo progressivo in questo ambito:

  1. GEL Proximity ÃĻ un’azienda proveniente dal Politecnico di Milano e fondata nel 2019 da Lorenzo Maggioni, Damiano Frosi e Valerio Bevilacqua. GEL Proximity ha sviluppato una tecnologia che permette la consegna dei prodotti acquistati online nei punti di ritiro presenti in tutta Italia.
  2. Cargup ÃĻ stata fondata da Enzo Tucci, Vito Carella, Dwight Leone e Builder4app, che punta a digitalizzare i processi del trasporto su gomma. Si tratta di una piattaforma B2B in cloud che mette in relazione aziende, spedizionieri e trasportatori migliorando le condizioni lavorative e riducendo le emissioni di C02 riducendo i viaggi a vuoto.
  3. Milkman lavora sempre sulla fase di consegna a domicilio su appuntamento, ed ÃĻ stata co-fondata da Antonio Perini e Tommaso BaÃđ nel 2015.

Read More

Lavorare nella logistica: quali sono le figure e le competenze piÃđ richieste

La logistica ÃĻ oggi uno degli ambienti di business in maggiore espansione e che ha le potenzialità per creare posti di lavoro e professionalità diverse. In questo articolo andiamo a esplorare, insieme, quelle che sono le figure piÃđ richieste in questo campo e quali skill vengono considerate indispensabili.

In questo modo chiunque potrà avere una visione completa di questo ambito lavorativo e sarà davvero piÃđ semplice e intuitivo capirne le immense potenzialità.

Quali sono le figure lavorative piÃđ richieste nella logistica moderna

Iniziamo con il trattare quelle che sono le professionalità piÃđ richieste del settore. Sebbene non sia semplice fare una classifica ÃĻ importante mettere in luce quali sono i professionisti oggi piÃđ ricercati nel mondo della logistica.

Responsabile di magazzino

Le figure che possiedono leadership e competenze necessarie per supervisionare e pianificare le attività di un magazzino sono oggi tra le piÃđ ricercate. Questo anche in visione delle nuove normative green e dell’attenzione all’evitare gli sprechi.

Chi ha competenze nell’ottimizzazione degli spazi e capacità di efficientare il lavoro all’interno dell’ambiente del magazzino ÃĻ tra le figure piÃđ richieste in assoluto. A questa figura ÃĻ demandato il compito di:

  • Dirigere.
  • Coordinare.
  • Supervisionare.

Tutte le attività riguardanti l’approvvigionamento, il rifornimento, lo stoccaggio e la distribuzione di materiali e prodotti.

Traffic Manager

Questa figura deve essere in grado di distribuire i trasporti assegnandoli agli autisti. Questo tipo di professionista nel futuro avrà sempre piÃđ importanza e soprattutto in previsione dell’efficientamento logistico dei trasporti che sempre di piÃđ dovrà contare su interoperabilità tra diversi settori, condivisione degli spazi e precisione nelle consegne per evitare sprechi e costi eccessivi.

Il traffic manager ÃĻ sempre stata una figura di spicco della logistica ma oggi grazie all’implementazioni di supply chain e soluzioni digitali e smart sta acquisendo nuove competenze che possono essere sfruttate per inserirsi nel settore.

Autisti e conducenti

Autisti e conducenti rimangono ancora oggi la spina dorsale della logistica; eppure, sono sempre di meno gli autotrasportatori presenti sul territorio nazionale.

Con l’evoluzione del settore e con l’attenzione alle problematiche ambientali e con il bisogno impellente di movimentare le merci questa professionalità ÃĻ di sicuro tra le piÃđ richieste del momento.

Supply Chain Manager

Il responsabile dell’organizzazione e della gestione di ogni singola attività della catena di distribuzione ÃĻ tra i professionisti qualificati piÃđ ricercati al momento.

Quello che si ricerca da una figura professionale di questo tipo ÃĻ l’integrazione delle operazioni a livello di flussi di materiali e informazioni partendo da:

  • Fornitori.
  • Centri di produzione.
  • Operatori logistici.
  • Punti vendita.
  • Clienti finali.

Quali sono le competenze richieste nel settore della logistica

Le competenze richieste per lavorare in questo settore sono molte e possono spaziare in moltissimi ambiti tuttavia alcune skill sono piÃđ gradite di altre come la capacità di lavorare per obiettivi e quella organizzativa. È davvero importante nel settore della logistica avere una mente organizzata, capace di capire quali sono le azioni da svolgere basandosi sulle effettive priorità.

La pianificazione ÃĻ un elemento fondamentale per strutturare il lavoro durante i suoi picchi ma anche per mantenere efficiente ogni singolo ingranaggio durante tutto il processo e in qualsiasi momento.

Nella supply chain ÃĻ poi richiesta la capacità di lavorare in team, sebbene sia utile in qualsiasi settore, nella logistica ÃĻ davvero di fondamentale importanza saper lavorare in accordo con ogni singolo reparto.

Lavorare nel settore della logistica: un quadro generale

Come abbiamo visto un approccio matematico alla vita e la continua formazione nell’ambito della tecnologia sono la base che contraddistingue chiunque voglia oggi entrare a lavorare in un ambiente che si sta rinnovando giorno dopo giorno e che noi di IT Risorse speriamo possa diventare sempre piÃđ green ed efficiente.

Il lavoro ÃĻ particolarmente richiesto a qualsiasi livello di competenza, soprattutto per via dell’esplosione esponenziale degli e-commerce, e questo ÃĻ un vero e proprio vantaggio per chi vuole inserirsi nel mercato

Read More

Cos’ÃĻ il RENTRi?

Lo smaltimento e la tracciabilità dei rifiuti ÃĻ uno degli argomenti piÃđ importanti nell’agenda se si vuole parlare di economia sostenibile e di un approccio consapevole ai problemi di inquinamento del pianeta. Proprio per questo noi di IT Risorse aspettavamo davvero con ansia di poter vedere in azione il RENTRi o Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, il nuovo modello che dovrà sostituire il SISTRI.

Finalmente si da voce al bisogno di applicare al settore ambientale ed ecologico la stessa digitalizzazione che si sta sviluppando in tutte le aree della PA e al bisogno di attuare le direttive europee in questo ambito. Per fornirti un quadro completo e ben esaustivo su questo argomento oggi andremo a indagare tutte le principali novità introdotte dal nuovo registro elettronico e cercheremo di capire, insieme, come funziona.

Cos’ÃĻ il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti

Il RENTRi ÃĻ il nuovo registro digitale che terrà traccia di tutti i documenti riguardanti la tracciabilità dei rifiuti. Uno dei piÃđ importanti passi avanti ÃĻ proprio il passaggio dal cartaceo al digitale, questo comporterà diversi benefici:

  • Un ambiente piÃđ smart entro il quale muoversi.
  • Maggior facilità di controllo.
  • Riduzione degli sprechi e protezione dell’ambiente.

Con il nuovo prototipo di registro il passaggio a una gestione informatica della tracciabilità e della gestione dei rifiuti diverrà obbligatorio per ogni realtà e non sarà piÃđ solo discrezionale.

Qual ÃĻ la struttura del RENTRi?

Entriamo piÃđ nel dettaglio e cerchiamo di capire quali saranno le sezioni che effettivamente sono presenti nel nuovo registro nazionale dei rifiuti.

La struttura su cui si basa la piattaforma sarà composta da due macro-sezioni ovvero quella Anagrafica, che raccoglierà tutti i dati degli iscritti nonchÃĐ le autorizzazioni ambientali, e la sezione dedicata alla Tracciabilità dove verranno raccolti tutti i dati riguardanti i rifiuti, il loro trasporto e lo smaltimento.

Chi gestirà il RENTRi?

La gestione del nuovo registro elettronico sarà di diretta responsabilità del Ministero della Transizione Ecologica e prevederà la gestione completamente digitalizzata dei formulari di identificazione dei rifiuti e dei registri di carico e scarico.

Il compito piÃđ importante del registro, che IT Risorse spera sia implementata il piÃđ possibile, sarà quello di garantire una trasmissione in tempo reale e continua a quelli che sono gli organi di vigilanza preposti alla gestione dei rifiuti.

Chi dovrà iscriversi al RENTRi?

Secondo quanto ÃĻ possibile intuire i soggetti obbligati ad aderire al nuovo registro nazionale saranno gli stessi che oggi hanno obbligo di legge alla compilazione di:

  • MUD.
  • Formulari origine dei rifiuti.
  • Registri di carico e scarico.

I soggetti ai quali ad oggi ÃĻ fatto obbligo di iscrizione sono le imprese e gli enti di rifiuti pericolosi, tutti i soggetti abilitati al recupero e allo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, dovrà iscriversi chiunque effettua a titolo professionale l’attività di trasporto e raccolta dei rifiuti, gli enti, i consorzi e le aziende che si occupano di riciclaggio e recupero dei rifiuti.

Infine; commercianti e intermediari di rifiuti di qualsiasi natura e genere (anche senza detenzione).

Il prototipo del RENTRi: facciamo il punto della situazione

Il nuovo registro deve essere visto come una splendida opportunità di dare il via a una vera economia circolare basata sulla tracciabilità, la trasformazione e il riuso dei rifiuti di ogni tipo.

Uno smaltimento consapevole permetterà di salvaguardare il futuro del pianeta e l’ecosistema nel quale viviamo. Il termine della sperimentazione del programma sarebbe dovuto terminare nel 2021 ma in realtà non esiste ancora una data certa per l’entrata in vigore anche se si presume e si spera sia entro e non oltre l’inizio del 2023.

Read More

Autotrasporti e sicurezza stradale: consigli utili

La professione del camionista ÃĻ sicuramente tra le professioni dove bisogna prestare maggiormente attenzione ai rischi. Passare cosÃŽ tante ore su strada puÃē risultare non solo dannoso per la salute in generale, ma puÃē portare spesso a dover fare i conti con situazioni rischiose, a dover prestare attenzione costante evitando di incorrere in situazioni di noia o di stress che abbassano i livelli di attenzione e la soglia di risposta agli stimoli.

Il camionista ÃĻ un professionista in grado di destreggiarsi nelle piÃđ diverse situazioni e spesso deve riuscire da solo a capire come affrontare meglio la guida acquisendo una maggiore sicurezza.  Esistono dei consigli utili che permettono agli autotrasportatori di viaggiare in sicurezza e molti di questi provengono direttamente dall’esperienza diretta dei lavoratori.

Spesso anche la posizione e la postura contribuiscono all’acquisizione di una sicurezza maggiore. Inoltre, permettono ai guidatori di non avere problemi alla bassa schiena o dolori fisici. Vediamo quindi alcuni consigli utili per aumentare la sicurezza su strada degli autotrasportatori.

La sicurezza su strada: le regole generali

Quando si tratta di guidare, i camionisti sanno che esistono regole imprescindibili. Tra queste, le regole della circolazione sono importantissime e vanno sempre rispettate poichÃĐ ne vale la vita stessa degli automobilisti.

Guidare in condizioni psicofisiche ottimali ÃĻ assolutamente d’obbligo, ed ÃĻ incluso anche il riposo. SÃŽ, perchÃĐ i colpi di sonno, la noia, la stanchezza, possono portare a distrazioni e problemi di disattenzione che possono rivelarsi fatali.

Per questo motivo ÃĻ essenziale prendere delle pause, prendere un momento di riposo se necessario, scendere dal camion e sgranchire le gambe piÃđ volte possibile. Tutto affinchÃĐ siano preservate le prestazioni ottimali di guida.

La cura del camion: le responsabilità del camionista

Ogni camionista ha la responsabilità di mantenere idonee le prestazioni del proprio camion. Questo perchÃĐ il mezzo di trasporto deve essere sempre efficiente, prestante e perfettamente funzionante in ogni sua parte.

La manutenzione ordinaria del veicolo ÃĻ infatti piena responsabilità del conducente che deve prestare particolare attenzione, in termini di sicurezza stradale, a diverse situazioni:

  • Il bloccaggio delle ruote in fase di sosta, per assicurarsi che il veicolo non si muova quando il guidatore non ÃĻ presente.
  • Il corretto fissaggio del carico anche ÃĻ una delle responsabilità del guidatore, poichÃĐ questo deve evitare cadute o ribaltamenti e deve essere ben fissato in fase di carico.
  • Aggancio e sgancio del veicolo in maniera corretta, una fase in cui possono avvenire diversi incidenti.

Queste sono solo alcune fasi del lavoro del camionista in cui ÃĻ necessario prestare la massima attenzione per non avere spiacevoli sorprese. Un’altra prerogativa riguarda la capacità del camionista di far fronte alla manutenzione dei componenti del camion, come ad esempio le ruote, i livelli di acqua e olio, e quant’altro, che permettono al professionista di arrivare a destinazione in perfetta autonomia e sicurezza.

Consigli di sicurezza per camionisti: la posizione

Un altro fattore che influisce sulla sicurezza dell’autotrasportatore ÃĻ la postura all’interno del veicolo. La posizione di guida infatti deve essere corretta, con il sedile alla giusta distanza, con mani e piedi che possono eseguire liberamente diverse funzioni, come cambiare marcia, girare il volante, etc.

Anche il poggiatesta ha un ruolo fondamentale per la sicurezza dell’autotrasportatore, poichÃĐ la sua funzione ÃĻ quella di evitare il cosiddetto colpo di frusta e quindi evitare conseguenti danni fisici. Inoltre, bisogna controllare la posizione degli specchietti retrovisori, posizionati in modo tale da evitare eventuali angoli morti. Questi sono piccoli accorgimenti fondamentali per la comodità alla guida e la serenità del conducente che cosÃŽ potrà tenere tutta la situazione sotto controllo.

La posizione ideale ÃĻ sicuramente quella che consente al camionista di stare abbastanza lontano dal volante, ma non troppo, l’importante ÃĻ che le braccia siano leggermente piegate e non tese, e il sedile posizionato a 25°, il tanto che basta per non sforzare troppo gli arti superiori e per non far accusare dolore al collo.

Read More

Camionista: pro e contro di questa professione

Quella del camionista ÃĻ una professione circondata da un alone di mistero, spesso sottovalutata ma che risulta davvero importante per la vita economica del Paese. La vita di un camionista ÃĻ tutt’altro che facile: lontano da casa per molto tempo, se non si sta attenti puÃē provocare problemi di salute legati alla sedentarietà e poiâ€Ķ tante ore solitarie. Trasportare merci su strada da una parte all’altra del territorio non ÃĻ certo un mestiere privo di rischi e spesso le responsabilità di cui sono caricati i conducenti di mezzi pensanti non sono poche.

Sono sempre meno i giovani e giovanissimi che si lasciano attrarre da questa vita on the road, secondo i dati del Ministero dei Trasporti quasi il 50% degli autotrasportatori ha oltre 50 anni e sono solo lo 0,4% i professionisti che hanno meno di 24 anni. Eppure, scegliere questa professione puÃē essere un azzardo vincente per coloro che sono attratti dall’avventura di una vita sempre in movimento e dai numerosi vantaggi che si possono ricavare da un mestiere come questo.

Il trasporto di merci su strada resta un servizio indispensabile per raggiungere tutti i luoghi disseminati lungo il territorio; inoltre, il camionista non ÃĻ solo colui che guida il veicolo da un magazzino ad un altro, le sue funzioni sono molteplici e interessanti.

Il panorama che si sta configurando e che vede questo lavoro solo come un insieme di preoccupazioni deve essere ridimensionato dalle giuste notizie e noi vogliamo fare in modo che tutti possano avere il giusto quadro della situazione, vediamo quindi quali sono i principali pro e contro della professione di camionista.

I pro e i contro della professione del camionista

Spesso si pensa ai camionisti riferendosi principalmente agli uomini, eppure le donne che scelgono questa professione sono sempre di piÃđ. Il lavoro del camionista possiede un fascino senza tempo: un camionista ÃĻ una persona che non ha problemi a stare per conto proprio e per molto tempo, che sperimenta la vita della strada senza paura, che ama la musica, non si spaventa a guidare di notte e che ha la possibilità di vedere moltissimi posti diversi, incontrare persone di tutti i tipi e formare forti legami.

Un lavoro come questo sebbene comporti alcuni sacrifici puÃē davvero essere la scelta giusta per i giovani lavoratori che vogliono:

  • Mettersi alla prova.
  • Poter decidere del proprio lavoro autonomamente.
  • Avere una posizione che comporta tanti oneri ma anche molte gratificazioni a livello personale.

Un altro indubbio vantaggio del fare il camionista risiede nella possibilità di avere uno stipendio piuttosto alto rispetto alla media, sempre in base all’azienda per cui lavora e il grado di esperienza, mentre c’ÃĻ il fattore autonomia che non va mai sottovalutato. Un camionista puÃē anche acquistare un proprio mezzo e mettersi a disposizione come indipendente alle aziende.

Lo stipendio del camionista aumenta in base alla distanza da percorrere e alla tipologia di trasporto, se internazionale o nazionale, oppure se si tratta di mezzi con carichi speciali che necessitano di massima cura ed esperienza. Fare il camionista ÃĻ un mestiere duro, come lo sono molti altri e in Italia sappiamo che potrebbe venir remunerato in modo migliore, come succede per esempio in Inghilterra ma puÃē essere l’inizio di un grande percorso di imprenditoria personale, un modo di investire su sÃĐ stessi e sui propri sacrifici.

Certo, non possiamo dire che vi siano solo vantaggi: questa professione puÃē avere degli svantaggi che dipendono dalle modalità in cui ci si approccia alla professione, alle lunghe ore su strada, alla mancanza degli affetti.

Il ruolo del camionista: tutto quello che c’ÃĻ da sapere

Per finire facciamo un po’ di luce su questo mestiere che ÃĻ davvero piÃđ complesso di quello che appare! Il mito del camionista fuori forma e ostile ÃĻ ormai da considerare uno stereotipo passato: oggi i camionisti riescono a gestire le loro ore di lavoro in maniera sapiente, a fare movimento e mangiare sano, che fa bene alla salute sia fisica che mentale, e a trascorrere meglio il tempo a casa.

Ecco perchÃĐ fare luce su tutte quelle che sono le responsabilità di un mestiere fondamentale per la nostra economia diventa davvero importante: un autotrasportatore ÃĻ un guidatore di mezzi di trasporto pesanti come autocarri e veicoli speciali selezionati dalle aziende di autotrasporto.

Ma il mestiere del camionista non ÃĻ solo questo: le condizioni del veicolo devono sempre essere controllate dal camionista stesso, che si occupa della manutenzione ordinaria delle parti del camion per ottenere una guida performante e sicura in ogni situazione. Per far questo, il camionista controlla i livelli dell’olio, il carburante e supervisiona lo stato degli pneumatici insieme ai tecnici dell’officina dedicata.

Un’altra funzione indispensabile del camionista riguarda il controllo delle carte e dei documenti di viaggio che si occupa di compilare e di conservare durante il tragitto in caso di controlli. Anche il tragitto viene accuratamente selezionato in base alle tempistiche di consegna, mentre si occupa del controllo delle azioni di carico e scarico merce. A volte alcuni camionisti hanno anche il compito di occuparsi dello scarico e della consegna della merce.

Un compito importantissimo che viene affidato al camionista ÃĻ quello della pulizia del camion: il mezzo di trasporto, soprattutto per viaggi lunghi, diventa per il camionista come una seconda casa, uno spazio che va ottimizzato e gestito con cura, nonchÃĐ pulito a dovere. Alcuni camionisti arredano la loro cabina proprio per avere sempre tutto a portata di mano e trascorrere delle ore in un ambiente familiare, accogliente e confortevole.

Ogni camionista esegue un totale di ore di guida e altre di sosta registrate direttamente sul cronotachigrafo. Rispettare le ore di riposo ÃĻ fondamentale per qualsiasi camionista, poichÃĐ si tratta di una professione che richiede una buona dose di attenzione e di vigilanza sulla strada, una prerogativa indispensabile per salvaguardare la propria e la vita degli altri automobilisti.